Teodoro Duclère

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Biografia breve di Teodoro Duclère

Teodoro Duclère (Napoli 1814 - 1869) è stato un pittore del XIX secolo. Nato a Napoli da genitori francesi, la sua formazione avvenne in città, nello studio di Pitloo, del quale sposò la figlia Sofia. La critica lo ritiene concordemente tra i seguaci più fedeli del maestro tanto che la sua pittura è stata spesso oggetto to di fraintendimenti sia con la produzione di Pitloo sia con gli oli di Giacinto Gigante. Infatti La barca (Napoli, Galleria dell'Accademia), datata 1838, era erroneamente attribuita a Gigante dagli antichi inventari dell'Accademia di Napoli. Una differenziazione con Gigante si individua soprattutto nel costruzione geometrica e minuziosa delle vedute del nostro, propria di alcune opere antiche come Cappella veccbia dal Chiatamone del 1839; mentre nella veduta di Napoli dallo Scudillo (Napoli, Museo di San Martino), forse da identificare con l'opera esposta alla Biennale Borbonica del 1837, cè un'assimilazione di alcuni moduli compositivi di Gigante. I suoi rapporti con Gigante sono anche documentati dal fatto che quest'ultimo possedeva nella sua raccolta ben nove dipinti di Duclère. Le confusioni sorte con Pitloo, sono ascrivibili probabilmente al periodo del suo alunnato, quando poteva sentire una dipendenza forte dai suoi modelli. Essendo anche disegnatore di costumi viene chiamato, con Palizzi e Mattej, nel 1857 a collaborare con il De Bourcard, per il quale realizzò alcune illustrazioni per l'opera Usi e costuni di Napoli e contorni. Nel moderato clima di riforme dell'Istituto di Belle Arti di Napoli, ottenne nel 1862 la cattedra di professore aggiunto all'Accademia di Belle Arti di Napoli - ruolo poi ereditato da Achille Carillo - e contestualmente prese parte alle prime Promotrici napoletane: nel 1862 partecipò con un Paesaggio di Amalfi, l'anno successivo presentò due vedute: La valle di Amalfi e il Teatro di Taormina; nel 1864 presentò due interni di chiese napoletane: Il monumento sepolcrale di Jacopo Sannazzaro e l'Entrata della sagrestia di San Lorenzo Maggiore con il monumento del cardinale Ascanio Filomarino. Negli ultimi anni di vita ebbe come allievi di pittura Pompeo e Lauretta Correale, ragion per cui molti suoi lavori, sia oli che disegni, sono conservati nel museo Correale di Terranova a Sorrento, per una vendita fatta dalla vedova Sofia a a Pompeo.

FONTE: L'Ottocento Napoletano dalla veduta alla trasfigurazione del vero

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